sabato 14 marzo 2009

Di misura ma la Libertas vince ancora


Questo è solo un appunto a caldo, che poi modificherò inserendo sia i travagliati filmati (mi si è scaricata la batteria alla fine del primo quarto e solo all'intervallo lungo ho avuto modo di recuperare il caricabatterie) di una travagliata partita, sia il tabellino e il giudizio del nostro accompagnatore ufficiale Mauro.
Si è vinto di due punti, vale a dire un canestro... come dire che ogni canestro fatto da ognuno dei nostri ragazzi è valso la partita. Partita difficile, partita combattuta contro un avversario forte, motivato e con sostenitori che forse andavano oltre il pubblico. Ma vinta... nonostante tutto e contro tutti, anche i troppi "passaggi a vuoto" le frequenti amnesie e gli inspiegabili cali di mordente che hanno giustamente fatto imbestialire (insomma, quasi...) il coach.
51 a 49 il punteggio finale di una partita che, a meno di improbabili attacchi di follia collettiva, dovrebbe sancire l'inequivocabile e definitivo primo posto della Libertas in vetta al Girone E.

7 commenti:

Unknown ha detto...

Si la partita è stata vinta ma da una squadra che di squadra aveva ben poco, spenti e tesi e questo è diventato un motivo ricorrente.. forse il coach imbestialito dovrebbe fare qualche mea culpa e domandarsi perché gli avversari sono usciti dal campo battuti ma con un sorriso bellissimo.. forse loro si divertono ancora ed i nostri no???

Unknown ha detto...

Ed in quanto alla follia collettiva mi viene da fare una piccola considerazione : ma non è che siamo noi genitori che siamo completamente scoppiati e pretendiamo da dei bimbetti un comportamento da professionisti??

libertas96 ha detto...

Ti vedo ingrugnito, Mauro... ma il discorso è serio e merita più di una battuta: è vero che i ragazzi del Ghezzano sembravano parecchio più soddisfatti dei nostri al termine della partita, e la cosa ci ha sorpreso non poco, anche perché i genitori lo erano molto meno. Forse dipenderà dal fatto che loro (i ragazzi) non si aspettavano di andare così vicini alla vittoria, forse già erano orientati più ad accaparrarsi il secondo posto che ad una lotta durissima per il primo?

libertas96 ha detto...

La "follia collettiva" era solo una battuta... voglio dire che per giocarci la vetta del girone non solo dovremmo perdere con la Pielle (che non è probabile ma insomma...) ma anche con la Meloria! Comunque è vero che i ragazzi si sentono un po' carichi di responsabilità... ma durerà fino agli ottavi, se ci si arriva: poi quando si tratterà di affrontare Siena, saranno consapevoli di aver fatto già più di quanto si potesse attendersi... basta che non si "scarichino" troppo!

Unknown ha detto...

Avevo perfettamente capito che "follia collettiva" era una battuta esattamente nei termini che hai descritto ma era un ottimo spunto per sottolineare quanto avevo precedentemente scritto...
Per il resto non sono ingrugnito ma piuttosto preoccupato, è una sensazione quella che ho e spero di sbagliarmi perché anche se è una sensazione è molto sgradevole..

libertas96 ha detto...

Beh, credo di poter capire (e condividere) in gran parte la tua preoccupazione... sicuramente sarebbe un peccato se i nostri ragazzi dovessero trovarsi, così presto, ad affrontare situazioni e stati d'animo sgradevoli (loro ancora non lo sanno ma più a lungo dura l'infanzia e più saranno stati felici). Così come sarebbe un disastro se l'entusiasmo per il basket si dovesse un domani ritorcersi a boomerang su di loro. Per maturare bene bisogna farlo lentamente, no?

libertas96 ha detto...

Ciao, condivido le preoccupazioni di Mauro e ritengo che non possa esserci felicità per una vittoria quando vittoria è solo per 7-8 ragazzini. Come devono sentirsi gli altri che seduti in panca non vengono utilizzati? A questi livelli l'insegnamento primario per i ragazzi, credo debba essere non la vittoria a qualsiasi costo ma il rispetto, l'amicizia, la condivisione del sacrificio, della fatica, della delusione e della gioia cioè semplicemente dello spirito di squadra. Così, anche se arriverà qualche sconfitta, comunque chi ha talento lo metterà in mostra e chi invece è meno dotato, quando fra 1,2, 3 anni smetterà di giocare potrà ricordare con soddisfazione che quella sera c'era anche lui su quel campo a dare il suo contributo . C'è tempo per crescere e per essere trattati da "professionisti"